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Lucone, il Presidente Fondatore, ci racconta della nascita de IL PORTALE

 

 

"Con grande piacere mi siedo, vestendo i panni formali da presidente, per aprire la prima newsletter de Il Portale. Si tratta di un passo piccolo, ma importante, come tutti quelli fatti fin’ora. Perché passi se ne sono fatti tanti e chi ha cominciato con me quest’avventura lo può confermare.

Tutto è cominciato quasi tre anni fa quando l’animatore di un centro giovani cercò di creare uno spazio per gli appassionati di gioco di ruolo. Fortunatamente ho contattato la persona giusta che, a sua volta, ha allargato l’invito ad altre persone, altrettanto giuste. L’idea non era solo quella di cominciare a giocare, ma di costruire assieme un progetto: uno spazio fisico e sociale in cui si potesse giocare, condividere e sperimentare. L’aggregazione e la creatività diventavano così parte fondamentale di...

 

Ma forse non è così che vorrei raccontarla.

 

In un regno silenzioso e freddo un giovane principe barbaro fu convocato dal padre. La lunga barba del re, grigia ed ispida, carezzava ormai il pavimento. Il vecchio aveva un sogno per le sue terre divise tra innumerevoli tribù litigiose, ma non aveva più la forza per tentare di realizzarlo. Così pensò di affidare il compito al figlio.

“Devi riunire tutti i domini di questa terra sotto un'unica bandiera. Il popolo di queste montagne è forte e, se viene riunito, può rendere grande questo regno. Convoca i capitribù.”

Il ragazzo accettò, felice di poter dimostrare il proprio valore, ma non aveva idea di come riuscire in un’impresa tanto audace. Inoltre non conosceva uomini in grado di aiutarlo. Così si rivolse ad un vecchio guerriero dal viso affilato e solcato da brutte cicatrici (a quel tempo aveva anche i baffi).

“Vorrei riunire tutte le tribù sotto un unico stemma” disse il giovane.

Il guerriero sorrise sornione alla richiesta del principe e durante una fredda notte senza luna radunò un gruppo di uomini dallo sguardo acuto e la tempra d’acciaio. Quegli uomini avevano combattuto innumerevoli battaglie e conoscevano bene quei territori freddi ed i loro abitanti. Erano uomini che godevano del favore degli dei, imbattibili, senza paura.

“Non conosco i pericoli che dovremo affrontare, né quanto tempo passerà prima di realizzare il sogno di mio padre" disse loro il principe cercando di mascherare il proprio timore. “Non so nemmeno quanto riuscirete a provare il vostro valore, ma una cosa la so: se bramate l’avventura questa potrebbe essere la vostra miglior occasione.”

“Questo ci basta” risposero i guerrieri e colpirono gli scudi con l’elsa della spada.

Così il gruppo scoprì ogni angolo, ogni caverna, bosco e anfratto di quelle terre. Esplorarono assieme territori vasti come il cielo e poco a poco il loro gruppo cresceva. Fattucchiere, sacerdoti, stregoni, guerrieri, bardi, saltimbanchi, ladruncoli, e molte altre persone, varie e uniche, si unirono al gruppo e le avventure proseguirono.

Col tempo il principe capì che il sogno di suo padre era in realtà il suo, ma non solo. L’intero gruppo ormai condivideva quella visione e, con la benedizione del vecchio e l’aiuto dei suoi amici, il principe decise di conquistare un regno per far vivere in pace tutti coloro il cui cuore libero palpitava d’avventura.

“C’è un luogo” disse uno dei suoi vecchi compagni dal naso prominente e la testa glabra “che fa al caso nostro. Nessuno sa bene dove si trovi o come sia fatto, ma c’è un solo modo per raggiungerlo.”

“Dimmi come” intimò il principe.

 

“Bisogna oltrepassare un antico passaggio che rende possibile l’impossibile, dove ogni luogo può mescolarsi e dove tutto può accadere. Questo passaggio è chiamato Il Portale.”

 

Più o meno è così che è nato Il Portale, come un viaggio faticoso, ma ricco d’avventure che diverranno bei ricordi per la nostra vita. Ora siamo ancora in viaggio e l’orizzonte è ricco di territori inesplorati, persone sconosciute e tesori da raccogliere.

Quindi, ben consapevole che l’apporto di tutti è prezioso nella sua unicità, voglio dire grazie a tutti coloro che hanno permesso a Il Portale di arrivare dov’è ora, e grazie a coloro che si spingeranno oltre.

Luca Nesler

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